giovedì 9 dicembre 2010


Un sapere per essere organizzato ha bisogno di un progetto epistemologico che conduce all’organizzazione di un modello teorico di riferimento.

Una teoria della riabilitazione si definisce un insieme strutturato di conoscenze relative ai processi di recupero che permettono di costruire un modello ragionevole dell’oggetto di studio, tale da poter essere messo alla prova attraverso una serie di esercizi.

Il percorso di studio che delinea la riabilitazione neurocognitiva, sviluppata ed organizzata dal gruppo del Prof. Carlo Perfetti, propone una interpretazione della Riabilitazione come realtà di apprendimento in condizioni patologiche. Tale teoria ritiene che il livello e l’entità del recupero sono la conseguenza della capacità di attivare i processi cognitivi.

Il movimento diviene un mezzo per conoscere il mondo e conseguentemente, per modificarsi attraverso le relazioni sempre variabili con l’ambiente. La significatività e la raffinatezza qualitativa della relazione uomo – ambiente sarà in rapporto alle capacità organizzative del soggetto studiato in un’ottica sistemica.

Il corpo, in una visione neurocognitiva del recupero, viene studiato come una superficie recettoriale, che, attraverso la capacità di modificare le proprie relazioni interne, crea relazioni variabili con l’ambiente, utili alla costruzione di informazioni significative per l’organismo.

La conoscenza, intesa come attività che da senso al mondo, diviene un fenomeno biologico indagabile attraverso la relazione che si istaura tra le modificazioni del sistema nervoso centrale e la stessa attività del conoscere e viceversa. Nodo centrale diviene l’esercizio inteso come esperienza organizzata che attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze può agire a livello della struttura biologica del Paziente.